Insegnati alle prese con la Tecnologia e poi?
Come accennato nel mio ultimo articolo, uno spazio particolare va dedicato agli studenti che presentano DSA (disturbi specifici di apprendimento), che in questo momento delicato stanno affrontando lo studio con uno carico cognitivo maggiore.
Bisogna prima di tutto tenere in considerazione che gli alunni DSA hanno un QI nella norma, ma un diverso modo di processare informazioni di lettura, calcolo, ortografia e grafia. Per questo motivo, nell’organizzare la lezione online, non si devono trascurare tutti gli elementi che possono rendere più difficile del solito la Didattica a distanza.
I docenti non devono dimenticare in questa situazione di rispettare il PDP (piano didattico personalizzato), che permette all’alunno di utilizzare la tecnologia come strumento compensativo avendone già dimestichezza. Quindi, facciamo in modo che i ragazzi possano anche a distanza utilizzare software di sintesi vocale che trasformino i compiti di lettura in compiti di ascolto,libri digitali, mappe concettuali. Strumenti compensativi e dispensativi, che facilitano la spiegazione e la proposta argomentativa del docente.
Premessa:
Gli alunni DSA hanno difficoltà a gestire il tempo, il carico cognitivo, la tecnologia, che non sempre è accettata di buon grado da tutti e l’organizzazione dei materiali didattici. La nota ministeriale ricorda di porre particolare attenzione agli studenti con DSA. Pertanto i docenti dovrebbero fare in modo che questa attenzione non sia messa da parte poiché le difficoltà dello studente DSA possono essere più difficili del solito e vi spiego perché.
Come gestire il tempo?
È indispensabile per il docente oltre a fare lezione in diretta ad essere disponibile a registrare le lezioni in modo da renderle disponibili nelle piattaforme utilizzate come Google Classroom o inviarle per e-mail. La lezione online può determinare la stessa problematicità della classica lezione in aula e generare fatica nel gestire tutto l’aspetto apprenditivo, causando ansia e agitazione. Si può comprendere quanto ha valore poter riascoltare una lezione con i propri tempi, usare delle mappe e avere tempo per programmare e riorganizzare le attività e il materiale di studio.
Molto importante è non aumentare il carico cognitivo
Purtroppo si è notato che questa nuova didattica spesso sfugge di mano ai docenti, i quali assegnano compiti in maniera smisurata. Questo determina un carico cognitivo per gli alunni con DSA poiché incontrano inevitabilmente difficoltà a gestire in autonomia, a comprendere in modo chiaro i nuovi argomenti assegnati se non accompagnati dalla relativa spiegazione del docente e da conoscenze pregresse. In questa circostanza apprendere diventa insostenibile e può lasciare segni psicologici importanti. Concordare con cura i compiti per questi studenti, allevia anche le difficoltà dei genitori che si sono oramai tutti improvvisati insegnati.
Tecnologia e disturbo una bella corsa
La questione dell’uso della tecnologia apre non poche critiche sulla nota ministeriale che, relega all’uso della stessa tutto il compito di facilitare l’apprendimento. Come dire: sulla carta è tutto semplice, ma nella pratica è molto complesso perché i fattori che demonizzano la tecnologia sono tanti.
Non è vero che tutti i ragazzi DSA hanno dimestichezza con la tecnologia, poiché la facilità o l’attinenza con essa è legata anche alla gravità del disturbo, dall’accettazione degli strumenti compensativi come strumento di lavoro quotidiano e al momento esatto della diagnosi. Anche l’uso della tecnologia in questo caso deve essere utilizzata in base alle reali esigenze dell’alunno. Un docente che conosce molto bene i sui alunni lo sa e attua le giuste strategie didattiche.
L’organizzazione docenti
Diciamo che di scempi nelle prime settimane di Didattica online se ne sono visti… ma speriamo che vada sempre meglio e l’organizzazione raggiunga l’optimum auspicato dalla Ministra Azzolina. Anche questa fase la vedo un po’ difficile, ma sperare non ha mai fatto male a nessuno, l’importante è raggiungere l’obiettivo di non lasciare soli e abbandonati i nostri bambini e ragazzi soprattutto quelli che hanno più bisogno. Ad esempio, mia sorella vive in Lombardia e sta lavorando in modo ben coordinato grazie alla presenza della Dirigente Scolastica, che sta tenendo tutti in riga. In effetti, è un compito essenziale in questo momento proprio per la scelta della piattaforma da utilizzare, avere un orario per le video-lezioni, spazi di archiviazione, registri di classe, Consigli di classe, video-riunioni e tutto quanto necessario per rendere quanto più possibile fruibile questo nuovo spazio di fare scuola. Sono molti i docenti che si sono messi in discussione in questa fase e garantire un percorso formativo adeguato. Una situazione che richiede una comunicazione chiara ed efficace. Mai come in questo momento è necessario per i bambini e ragazzi con disturbo dell’apprendimento avere materiali a portata di un clic. Per loro è già faticoso seguire le lezioni in presenza, organizzare i materiali, gestire il diario, reperire le schede, figuriamoci senza una giusta guida. La Didattica a distanza per essere fruita dai bambini e ragazzi DSA, non deve offrire troppi imput, i materiali didattici devono essere facilmente reperibili per permettere di dare senso alle presentazioni dei docenti. Un carico cognitivo indurrebbe solo ad un senso di smarrimento e di inadeguatezza verso questo nuovo metodo.
Per i docenti…
Non dimenticate che questi alunni necessitano di rimandi precisi su punti di forza e criticità del loro modo di studiare. Anche online permettetegli di usare le mappe. È vero non è semplice progettare una didattica personalizzata e differenziata a distanza, ma anche se più faticoso del normale, la tecnologia in questo caso può venirci incontro. Per questi bambini e ragazzi la Didattica a distanza può rappresentare un’occasione per migliorare e potenziare le proprie abilità e criticità. La scuola è una comunità educante fondamentale per la formazione dei cittadini e in questo momento è indispensabile se non necessario uno sforzo comune oltre ogni limite. Ciò che ci resta è continuare a progettare per credere che è ancora tutto possibile…
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