L’educazione è morta! Credo che il fallimento dell’essere umano oggi, sia proprio l’incapacità di educare. Ciascuno di noi rappresenta passato, presente e futuro, ma di quest’ultimo non so se godremo.
Tutto è racchiuso nel progresso che, ci coinvolge, ci imbriglia, affascina e ammalia, ma ci lascia soli e vuoti. Vivere é progettare il futuro, che spesso ci viene rubato e non è giusto. Civilizzarci è stato dannoso se non siamo capaci di fare tesoro di quello che abbiamo. È una considerazione che esprimo con amarezza, specialmente alla luce degli ultimi fatti di cronaca che hanno coinvolto i giovani.
È più necessario studiare gli uomini che i libri.
( François de La Rochefoucauld)
L’educazione non ci ha salvati, anzi, oggi mi appare come una sconosciuta. Sento sempre più spesso ribadire che la scuola deve educare ai sentimenti, ma la scuola da sola non ce la fa. C’è bisogno di un impegno congiunto, di famiglia e di un superamento della logica del potere personale, capace solo di creare squilibrio, disordine, disinteresse e poco rispetto per l’altro. Siamo chiamati a convivere in una società di sistemi complessi dove é fondamentale creare nuovi schemi cognitivi e competenze scientifiche, ma dimenticandoci del cuore. Si, il cuore, perché credo che ciascuno di noi se pensasse all’altro come un nuovo incontro, come l’occasione di confrontarsi e crescere, non avremmo più tante vite spezzate. L’omicidio Sacchi ad esempio, ci fa riflettere ancora di più. I giovani sono sempre più soli. Una violenza gratuita, ma sempre più manifesta. Vi invito a leggere una riflessione della psicoterapeuta Maura Manca qui. Questi eventi mi fanno ricordare la mia infanzia e adolescenza. Non ho avuto genitori permissivi, ma sono stata fortunata perché sono stata amata e nei “no” ho imparato a fortificarmi. Dove abbiamo sbagliato? Credo quando abbiamo iniziato a sostituire all’amore e ai buoni insegnamenti il materialismo e il lasciar fare. Per questo educare è diventato difficile. Non crediamo più nel possibile e ci lasciamo ingoiare dal vacuo. Non oso pensare cosa accadrà alle generazioni future, a tutti quei bambini nati e che nasceranno che non avranno chi insegnerà loro il rispetto per l’altro e per la vita. Un’epoca difficile la nostra, che sembra essere tornata indietro nel tempo. È difficile per chi come me crede nel potere dell’educazione e cerca sempre di essere contro corrente. La cosa peggiore è che siamo tutti consapevoli di quello che sta accadendo, ma nessuno ha il coraggio di tornare ad educare.
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Cara Natascia, sono d’accordo con te:
l’Educazione è morta!
Costa troppa fatica, impegno, tempo, ascolto, rispetto, responsabilità, sacrificio, integrità, onestà, lealtà, rinunce, cura ecc. tutto racchiuso nella parola amore, questo SCONOSCIUTO!
Ciò che può consolarmi, se così si può dire, in un mondo così arido, avido, cinico, narcisista è non avere figli, lo dico con amarezza e dispiacere, perché anch’io come te credevo così tanto nel potere dell’educazione da dedicare i miei studi a questo.
Se questo è quanto, l’estinzione dell’uomo è alle porte!
Alessandra Pollastella-Pedagogista
Cara Alessandra, noi abbiamo un compito delicato. Armiamoci di forza e speranza e non smettiamo di credere. Conoscendoti so quanto è grande il tuo valore di persona e pedagogista per questo non credo che tu ti arrenda facilmente. Dalle nostre profonde riflessioni, possono nascere esempi ed occasioni.