È notizia recente che il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha querelato i giornalisti Vittorio Feltri e Mario Giordano per i reati di diffamazione a mezzo stampa, aggravata dall’odio razziale, e di istigazione all’odio razziale. Lo hanno seguito il senatore
Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni, che proprio non hanno gradito le offese esplicitamente dirette alla Campania e a tutto il Meridione. Feltri colpito da grave demenza senile avrebbe pronunciato ospite della trasmissione di Giordano su Rete4, le seguenti parole: «perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi?».
Definirci poi inferiori è stato il massimo. Un’accusa pesante che chiama in causa anche il ruolo etico dei due in questione che probabilmente lo hanno dimenticato.
Feltri e Giordano diseducativi
Un abuso di potere aggiungo io, da parte di entrambi, che si sentono i depositari della verità in modo diseducativo. Eh sì perché dopo il Covid-19, ci mancavano solo le critiche al Sud. La questione è una sola, che se certe cose non le vivi, non ne hai esperienza, se le tue manine non si sono mai sporcate e se quello che hai saputo fare è stato solo parlare ad un popolo di pecore, allora sei un grande. L’accaduto è ancora più grave se a proferire certe paroline sono soggetti che dovrebbero essere “neutri” e che con i propri ruoli dovrebbero demolire i preconcetti. L’istruzione, la cultura avvicinano le diversità, rendono le menti di larghe vedute e aprono a nuovi orizzonti. Invece c’è chi continua a coltivare solo il proprio orticello immerso nei suoi privilegi e spara a zero.
Si è sempre meridionali di qualcuno.
“Luciano De Crescenzo”
Per fortuna ci sono belle notizie
Ad ogni modo, non è di questo che voglio parlarvi, ma piuttosto di una bella notizia che spazza via ogni luogo comune e unisce l’Italia senza divario, senza conflitti e fa ben sperare. Per fortuna di tanto in tanto qualcuno si accorge che il Sud non è poi così disonesto e merita più rispetto. Ad un certo punto il nostro percorso di vita già travagliato e sofferto, subisce un brusco arresto a causa di un virus partito dalla Cina, ma che in poche settimane si diffonde per il mondo. Non siamo preparati a questa tragedia umana, a questa incapacità di aiutare chi si ammala di un male terribile, aggressivo, sconosciuto. A rendere la situazione più difficile è stato il taglio perpetrato negli anni dalla classe politica, alla Sanità, che in questa emergenza ha messo a dura prova tutto Sistema Sanitario Nazionale. Il virus si è diffuso in modo esponenziale al Nord Italia nella zona più industrializzata del settentrione. Tutti, anche i politici abbiamo scongiurato il peggio nella speranza che le tante vittime morte in solitudine e senza una ragione non si moltiplicassero all’infinito in tutto il Paese perché questo avrebbe significato che la sanità sarebbe andata al collasso. E, invece, nel nostro essere inferiori, perdigiorno, fannulloni ci siamo resi utili e abbiamo accolto, ospitato i nostri connazionali del Nord.
Protagonista la Sicilia
A rendersi disponibile è stata la Regione più a Sud di tutte, la Sicilia, che ha accolto 24 turisti bergamaschi tra i primi colpiti dal Covid-19 in una struttura alberghiera dove sono stati in quarantena e curati amorevolmente dai dipendenti della struttura e da molti cittadini. Un gesto di umanità, civiltà e di sostegno nonostante i tanti problemi che la Sicilia vive. Ed ecco che arriva un gesto significativo, importante che si racconta da sé. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori è grato alla Regione Sicilia per aver curato nelle terapie intensive disponibili i propri concittadini. Il suo ringraziamento è stato concreto con la donazione di pc e tablet per bambini della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen di Palermo. Tutti conosciamo le difficoltà oggettive dell’attuale situazione didattica italiana. Molti bambini non hanno e non avranno la possibilità di studiare con adeguati strumenti tecnologici.
Solidarietà dal Nord
Il sindaco bergamasco ha dichiarato: «Abbiamo un debito con Palermo. I nostri concittadini sono stati accuditi e coccolati, ora vogliamo restituire una disponibilità e una solidarietà che abbiamo ricevuto». Al gesto solidale hanno contribuito tanti imprenditori e commercianti di Bergamo. Grazie sindaco per la sua riconoscenza, grazie per aver offerto un’opportunità a questi bambini di domani che, senza una partecipazione attiva di tutta la Nazione, senza l’istruzione giusta, senza opportunità nella vita, non potranno mai aspirare ad essere la classe dirigente del futuro, ma avranno la dignità di essere cittadini onesti, fieri e senza pregiudizi. Grazie sindaco perché Lei con il suo gesto di riconoscenza ha mostrato a noi tutti che non basta occupare un posto di prestigio e governare, ma che alcune scelte sono dettate dalla coscienza e dall’essere uomini di valore. Vorrei tanto che quando tutto questo sarà finito, non esistesse più Nord e Sud, ma un’unica Italia fatta di uomini giusti, irreprensibili e rispettosi dei valori da insegnare e tramandare ai nostri figli. Uomini valorosi, come coloro che in questi mesi hanno anteposto alla propria vita, il dovere di fare il proprio lavoro e salvare vite. Di una cosa sono certa, Feltri merita una lezione perché un Paese che riparte, lo fa rispettando il prossimo chiunque esso sia. Vogliamo un’Italia più giusta, equa e solidale ce lo meritiamo…
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