Famiglia tradizionale

La famiglia è fallita?

La famiglia rappresenta un sistema di relazioni educative al cui interno si attua un continuo e vicendevole processo d’insegnamento-apprendimento tra le sue parti costitutive. Sin dalla nascita, l’uomo entra in contatto con tre sfere d’esperienza che gli donano equilibrio e integrazione: mondo delle cose (materiale), mondo delle persone (sociale), mondo dei valori (axiologico). Per questo motivo dunque, sono necessari adeguati interventi educativi che, qualora venissero a mancare, potrebbero causare gravi danni alla persona nel suo sviluppo psichico.

 

Famiglia tradizionale

Famiglia tradizionale

La costruzione della famiglia è frutto d’intenzionalità e progettualità: l’uomo è una creatura aperta all’incontro e tesa allo scambio interumano, dunque, manifesta in questo modo la sua natura di “essere familiare”. Essendo un sistema relazionale, il nucleo parentale necessita di scambi e d’interazioni con l’ambiente circostante per arricchirsi e per non cadere in una dannosa asfissia dei legami che pregiudicherebbe la salute mentale dei singoli membri. Tra famiglia e società s’innesca un avvicendamento dinamico di natura culturale, valoriale e materiale, dove una realtà non può prescindere dall’altra, ma compito degli adulti è sempre e comunque quello di filtrare, mediare selezionare quelli che sono i contributi scambiati tra le due sfere interagenti.

Qual è il ruolo educativo della famiglia?

Genitore e figli

Genitori e figli

Oggi bisognerebbe chiedersi cosa significa essere genitori e qual è il modo migliore di esserlo. Da quello che si percepisce dalla soprattutto dalla realtà sociale, il ruolo genitoriale appare sguarnito, perso e fortemente in crisi. In primis, bisogna tenere in considerazione tre fattori ben precisi attinenti all’ambiente domestico. Si evince, in quest’ultimo un isolamento sociale in cui versa la maggior parte delle famiglie odierne. Questo accade nonostante prima ho affermato che tra nucleo parentale e società è necessaria un’interazione dinamica, è facile notare come la crisi dei valori tradizionali abbia spinto alla sopravvalutazione degli scambi sentimentali all’interno della sola cellula familiare escludendone l’ambiente esterno: da qui deriva l’incapacità della coppia di capire che si è genitori non solo dentro, ma anche fuori le mura domestiche. La seconda questione fondamentale riguarda la semplificazione delle strutture familiari. Recenti dati Istat evidenziano un basso tasso di natalità in Italia e le coppie, preferiscono il figlio unico. Tale tendenza è giustificata da molteplici fattori come ad esempio i costi sempre più elevati per allevare la  prole, la mancanza di un lavoro stabile, il divario Nord-Sud per i servizi territoriali a sostegno delle famiglie (nidi, sostegno alla genitorialità, strutture ludiche). In realtà ci sono motivazioni che vanno ben oltre il solo fattore economico, come ad esempio il fatto che oggi si decide sempre più spesso di avere un figlio solo quando si sono raggiunti determinati obiettivi personali. A questo punto il figlio non rappresenta una priorità, ma una possibilità da prendere in considerazione grazie anche alle nuove tecniche procreative, che permette di diventare genitori in età avanzata. Terzo fattore è quello riguardante il fenomeno di snaturamento della vita familiare. Si affermano sempre di più nuovi modelli parentali detti appunto “nuove famiglie” costituite da legami non sempre istituzionalizzati civilmente o con rito civile formate da coppie omosessuali o, di fatto, cellule familiari monoparentali o ricostituite e così via. Questo scenario conferisce ai legami di coppia una temporaneità e un’occasionalità che prima non c’era. Motivo di forte preoccupazione è suscitato dall’odierno accesso individuale alla paternità/maternità in quanto, se dovessero affermarsi in futuro tali tendenze monoparentali, si assisterà al declino della genitorialità come fatto di coppia. Si riscontra una lenta ma inesorabile disaffezione verso il matrimonio perché oggi la vita di coppia è vista come un fatto di soddisfazione della felicità individuale piuttosto che come momento di condivisione e progettualità insieme.

Cosa succede quindi?

Si assiste al passaggio del legame a due all’individuo. Questi cambiamenti rappresentano gli aspetti problematici della vita familiare che portano a un’attenta riflessione riguardo alle difficoltà di essere genitore oggi. Queste ultime sono alimentate da insicurezze affettive e fragilità relazionali tra i partner. Con il dissolversi del sistema axiologico tradizionale, con l’emancipazione della donna e la parità dei sessi, è facile notare come il ruolo di padre e madre oggi sia ben poco differenziato. La cosa migliore sarebbe quella della complementarietà e della reciprocità. Ogni genitore dovrebbe   riconoscersi il ruolo che possiede singolarmente, con funzioni ben precise, nelle quali l’uno dovrebbe sostenere l’altra nel mantenere la propria peculiarità nel rapporto affinché il bambino possa crescere con conferme e sicurezze pur nella diversità di ruoli maschili e femminili.  Il risultato è di un conflitto interno alla coppia la quale non è capace di suddividersi diritti, doveri, mansioni, ruoli e sostenersi a vicenda per un’educazione unitaria e stabile del figlio. La differenza è, quindi, negata e così come lo è il confronto con l‘altro. I rapporti coniugali si riducono a meri legami interpersonali. La conseguenza è il disagio dei giovani, la mancanza di figure di riferimento e di esempi da seguire. I figli perdono quella radice di valori e di crescita emotiva che sono necessari alla loro crescita come persone nel mondo. Il resto è cronaca di questi giorni: coetanei accoltellati, insegnati malmenati, bambini che si  suicidano.

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About Natascia Caccavale

Volli, sempre volli, fortissimamente volli. Questa è la massima a cui mi ispiro ogni giorno per trovare la giusta grinta ed affrontare la complessità della vita. Sono convinta che la volontà muova il mondo e solo attraverso essa possiamo tentare di renderci felici. Pedagogista, giornalista e scrutatrice dell'animo umano, amo vivere la vita con entusiasmo e positività. Puoi scrivermi a Info@educhiamoci.com

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