Didattica a distanza e nuovi apprendimenti. Consigli utili.
Siamo stati presi tutti alla sprovvista, nessuno avrebbe mai immaginato di dover cambiare in poco tempo la propria vita adattandola a nuovi ritmi. È successo e non possiamo tornare indietro.
È una questione globale e ci riguarda tutti. Non so, forse, quando tutto questo sarà finito, qualcosa di buono accadrà e avremo un mondo “diverso”, forse. Intanto, i cambiamenti riguardano anche le generazioni future che, proprio in questa circostanza, sono messe a dura prova. In primis con la scuola che si sta organizzando al meglio per offrire una didattica a distanza al tempo del Covid-19.
Personalmente mi stavo preparando per il concorso per l’abilitazione al sostegno, avrei provato anche quello ordinario, ma sembra che non ci saranno concorsi almeno fino all’autunno prossimo. A questo punto, ho ritenuto progettare un piano “B” e non restare ad aspettare. Per questo ho deciso di rendermi utile alla causa e seguire alcuni bambini con video lezioni pomeridiane, come supporto alla didattica messa in campo dalla scuola.
Vediamo come si sono organizzate le scuole italiane
Partendo dalla mia esperienza campana, posso dichiarare senza remore, che ci sono stati degli errori enormi dal principio. In realtà pur divulgando l’importanza dell’uso della tecnologia nella scuola, peraltro con figure specializzate, (come l’animatore digitale), sono ancora molti i docenti che fanno fatica ad utilizzare gli strumenti tecnologici nelle versioni più varie e coinvolgenti per una didattica efficace. La tanto temuta e discussa tecnologia, oggi sembra essere stata riabilitata ad una funzione necessaria e, se qualcuno fino all’altro giorno l’ha odiata, ora deve saperla maneggiare. Perché? Se non ci fosse i nostri amati bambini e ragazzi resterebbero lontano anni luce dalla conoscenza e dall ’apprendimento, che i moderni mezzi di comunicazione fornirebbero anche nella normalità delle lezioni in aula. Si parla tanto di didattica personalizzata e individuale, (ma non sempre è così per diversi motivi che non sto qui a spiegarvi), utili agli alunni per il raggiungimento di competenze fondamentali per il proprio curricolo e il raggiungimento di una propria eccellenza cognitiva. Ebbene con le nuove tecnologie è possibile offrire l’occasione di alimentare le proprie potenzialità intellettive in più direzioni. Ciascun alunno deve poter realizzare appieno le proprie conoscenze e competenze attraverso una rete di informazioni e apprendimenti che avvengono anche attraverso la multimedialità. Quello che ho potuto riscontrare è stata proprio l’assenza di un’adeguata diffusione e utilizzo a scuola della scienza tecnologica, che non ha sconvolto solo i docenti, ma anche molti alunni, i quali o non sono perfetti conoscitori degli strumenti o non ne sono in possesso. Bisogna anche considerare che nonostante il mondo corre veloce, esiste ancora chi non sa cosa sia un computer, un tablet o non può acquistarlo. È proprio in questa circostanza che la scuola dovrebbe diminuire il gap. L’organizzazione scolastica con la didattica online specialmente in queste ultime settimane ha sollevato molte critiche e spunti di riflessione, ma allo stato attuale, appare il mezzo più utile per rispondere all’emergenza educativa. Il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, con la nota del 17 marzo 2020 con “Emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus descrive le indicazioni operative per le attività didattiche a distanza.
Quali suggerimenti aggiungere?
Avere delle linee guida che regolamentano un nuovo sistema organizzativo scuola, richiama in causa più di tutto responsabilità e consapevolezza per quello che si sta facendo. La comunità educante ha un compito etico oltre che professionale. È necessario continuare a mantenere un ruolo sociale e formativo anche se la distanza, la freddezza di uno schermo soprattutto per i bambini più piccoli, non possono sostituire il calore e la vicinanza dell’insegnante. È il momento di ricreare una comunità educante in grado, nei limiti del possibile, di combattere l’isolamento e la demotivazione attraverso strategie didattiche e risorse umane, tali da mantenere vivo il dialogo. Allo stesso tempo, è doveroso mantenere una continuità apprenditiva che lasci fluire le intelligenze multiple e il pensiero divergente attraverso attività significative per ogni studente.
Qual è il ruolo del maestro e docente online?
Nel documento ministeriale è fornita una descrizione della didattica a distanza che mette in evidenza l’importanza dell’azione progettuale: “le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica, per essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni”. Da ciò si comprende che non bisogna solo assegnare compiti, ma dare forma e contenuto a quello che si è progettato per facilitare gli apprendimenti. Immaginare con un po’ di fantasia l’aula scolastica come se ci fosse davvero e seguire le indicazioni degli insegnanti. Quest’ultimi avranno avuto cura (precedentemente alla lezione) di mettere a disposizione indicazioni precise per chiarire dubbi e incertezze a favorire un lavoro sereno in chat e videocomunicazione.
Come organizzare il tempo?
Facendo una piccola distinzione di età, potremmo definire il tempo organizzato di un bambino della scuola primaria molto diverso rispetto a quello dei ragazzi più grandi. I primi necessitano di spazio e momenti di gioco creativo, ben calibrati con il tempo impiegato online con le maestre e i compiti da svolgere da soli. Non bisogna assolutamente essere incisivi e rendere tutto ancora più pesante insistendo solo sullo studio. Bisogna lasciare spazio alla lettura, ma anche alla noia. Le regole servono, ma essere equilibrati nelle decisioni lo è ancora di più. I ragazzi più grandi, invece, necessitano di essere seguiti in modo diverso, lasciati più liberi di stare da soli a gestire il proprio spazio e tempo.
La videolezione può essere interessante?
Posso concludere che lavorare online non è semplice, ma in considerazione delle future aspettative, dobbiamo prendere in considerazione che attualmente è l’unica via. Sono certa che gli errori iniziali lasceranno posto al buon senso e alla nostra capacità di adattamento. Nel prossimo articolo approfondirò le strategie da utilizzare per gli studenti con DSA che, proprio grazie alla tecnologia come strumento compensativo, possono studiare e apprendere meglio.
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